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Quando aprire un Ecommerce e quando no: quello che devi sapere

Vuoi dedicarti al mondo del commercio online, ma hai dubbi e incertezze che ti frenano? Il mio lavoro consiste nel consigliare i miei clienti nel fare le scelte più opportune e vantaggiose date le caratteristiche del loro business. E questo comprende decidere se aprire o meno un ecommerce.

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Aprire un ecommerce: conviene oppure no?

Aprire un ecommerce è un’interessante opportunità per espandere il proprio business online e intercettare la domanda in rete. Ma non sempre è la scelta più indicata. In alcune circostanze conviene appoggiarsi a piattaforme affermate come Amazon ed eBay. In altre invece conviene dedicarsi alla vendita con un portale dedicato per potere applicare condizioni di vendita, pagamento e consegna più vantaggiose di quelle imposte da piattaforme di terzi. Aprire un ecommerce non è una attività scontata o facile da mettere a punto. Al contrario, è un obiettivo che porta a consumare tempo e risorse, e che deve essere bilanciato da dei ritorni idonei.

Aprire un ecommerce: cosa devi considerare?

Per vendere online devi seguire le regole imposte dalla normativa italiana ed europea. Rispettare questi rigorosi aspetti legali e fiscali non è uno scherzo, per chi non è molto pratico di tali argomenti. Meglio affidarsi a un commercialista che sappia fare luce su tutte le scadenze e gli oneri che ricadono su di noi. Devi tenere presente che per aprire un negozio online è necessario possedere una partita IVA. Capire se conviene aprire un ecommerce o no dipende anzitutto dalla tua condizione, se hai già una partita IVA attiva oppure se devi aprirne una a tale scopo, e in tal caso sobbarcarti quindi tutti gli oneri relativi. Dopo avere aperto la partita IVA, potrai finalmente emettere le tanto sospirate fatture ai tuoi clienti. Inoltre devi inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate e all’Inps, oltre che iscriverti alla Camera di Commercio del tuo Comune. A seconda delle tue esigenze, puoi scegliere se avvalerti di una piattaforma open source (dal codice sorgente liberamente modificabile), di un “pacchetto” di servizi in affitto, oppure di una soluzione proprietaria costruita in base alle esigenze del committente. Quest’ultima opzione è presumibilmente la più costosa, ma permette di mettere a punto una piattaforma del tutto rispondente alle proprie necessità. Per essere competitivo devi invogliare i tuoi utenti a pagare nel modo che trovano più comodo. Per questa ragione devi attrezzarti per ospitare vari metodi di pagamento nel tuo ecommerce come carta di credito, carta prepagata, paypal e via dicendo. Devi pensare inoltre a scegliere un corriere per le consegne che sia all’altezza delle aspettative dei tuoi clienti. Questo è un elemento importante quanto la scelta dei prodotti. Un metodo di consegna valido è tanto importante quanto la qualità dei beni da consegnare. Per incentivare gli acquisti sul tuo ecommerce, ovvero renderli vantaggiosi rispetto alle alternative online già a disposizione, puoi seguire diverse strade:
  1. Presentare una buona disponibilità di prodotti non facilmente rinvenibili altrove. Puoi puntare a una offerta di nicchia che gli store generalisti non riescano a offrire. Nel caso di bassi costi di struttura, questo permette di rispondere a una domanda latente non ancora soddisfatta da altri e a produrre un margine positivo
  2. Puntare a campagne PPC (Pay per click, a pagamento in sostanza) che mettano in luce i vantaggi particolari rispetto ai tuoi concorrenti (es. sconti particolari, consegna rapida, merci di qualità ecc.). Questa strategia permette di attirare rapidamente traffico di potenziali clienti verso il tuo ecommerce e generare un introito monetario nel breve periodo. Le campagne promozionali richiedono però un budget che è più o meno grande a seconda della competizione per i prodotti che ci interessano, perciò bisogna possedere fin da subito delle risorse con cui alimentare questi annunci.

Insomma, conviene aprire un ecommerce oppure no?

Dunque, se la vendita per te è una fonte di guadagno extra alla quale non dedichi gran parte del tuo tempo, ti conviene avvalerti di una piattaforma già affermata come Etsy e Amazon. Se invece hai bisogno di un negozio online del quale servirti corposamente in maniera diretta e continuativa, uno spazio web dedicato e consigliato per relazionarsi direttamente con i propri clienti. Un ecommerce richiede in ogni caso un lavoro certosino di ottimizzazione di tutti i suoi aspetti, quali:
  • la navigabilità
  • i tempi di caricamento
  • l’ottimizzazione SEO delle schede prodotto
  • il blog aziendale
Si tratta quindi di accettare l’idea che un ecommerce richiede un impegno prolungato nel tempo e di poter dedicare una figura esperta nell’ottimizzazione SEO al miglioramento delle sue prestazioni. Limitarsi ad aprire un ecommerce e trascurare di seguirlo e ottimizzarlo nel tempo è come comprare un automobile e aspettarsi di non doverla mai sottoporre a controlli e revisioni. Se il tuo brand è molto forte nei confronti del tuo pubblico, oppure hai un’offerta particolare che ti assicura una richiesta costante nonostante la concorrenza, allora puoi avere la convenienza ad attivare un ecommerce proprietario per rispondere in modo diretto alle domande della tua audience. Sarà anche un segnale per il tuo pubblico, che avrà l’impressione che il tuo brand sia così affermato da avere l’esigenza di un canale di vendita tutto suo. Un ecommerce verticale permette di guadagnare maggiore autorevolezza in un dato ambito e di affrontare una concorrenza più ristretta. Un ecommerce generalista invece sconta invece la concorrenza di player molto avanzati, e in questi casi occorre puntare su vantaggi particolari in grado di guadagnare la fiducia del proprio pubblico. L’importante è non improvvisarsi esperti di vendita online quando non si è realmente coscienti delle caratteristiche di questi canali! Per questa ragione occorre rivolgersi agli esperti della creazione e di ottimizzazione di ecommerce che sono in grado di monitorare le prestazioni e i risultati effettivi di tali piattaforme e di guidarti alla risoluzione dei problemi pratici che potrebbero verificarsi.