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Ecommerce, SEO, Siti web, Social Media Marketing

Quali domande devi porti prima di aprire un ecommerce

Aprire un ecommerce permette di intercettare le esigenze delle persone in rete interessate ai nostri prodotti e di soddisfarle nonostante la distanza fisica che ci separa dai nostri acquirenti. Si tratta di negozi online dalle barriere all’ingresso molto basse, se raffrontate con quelle dei negozi fisici che richiedono capitali più sostanziosi per poter operare.

Molti si sentono tentati dall’idea di aprire un commerce tutto loro per iniziare a vendere senza sottostare alle condizioni di altre piattaforme come Amazon ed Etsy.
Voler aprire un ecommerce non significa automaticamente trovarsi nelle condizioni giuste per farlo giungere al successo.
Ebbene, prima di aprire un ecommerce, devi porti alcune domande e provare a rispondere, in modo da ridurre i rischi e massimizzare i risultati.

Ho un budget sufficiente per sviluppare un ecommerce?

Tutti partono con delle buone intenzioni, ma non tutti hanno alle spalle abbastanza fondi per realizzarle.
Aprire un ecommerce richiede di sopportare una serie di costi immediati (la creazione del sito, l’acquisto di uno spazio web, comprare eventuali plugin per migliorare le performance dell’infrastruttura ecc.) e altri continuativi del tempo (l’ottimizzazione SEO periodica, la valutazione dei risultati, strategie di link building e di public relation…).

Parliamo sia di costi in termini economici che di tempi di lavoro, siccome un ecommerce è pur sempre un negozio (seppure virtuale) e perciò richiede un impegno costante per farlo prosperare.

Se ti avvali di una piattaforma come Shopify che possiede delle funzioni già pronte probabilmente spenderai almeno 1.000 euro l’anno, ammesso che tu sia già in grado di utilizzarlo abbastanza bene per soddisfare le tue esigenze. In caso contrario, potresti avere bisogno di ulteriori personalizzazioni o consulenze a pagamento, per renderlo meglio rispondente alle esigenze del tuo business.

Dai costi che devi sostenere dipende il guadagno minimo che devi raggiungere per rendere la tua attività remunerativa. Maggiori sono le spese e maggiori guadagni dovrai generare, e ciò renderà meno conveniente aprire un ecommerce.

Esiste una domanda online per il mio prodotto?

Anche se tu vai matto per ciò che vendi, non è detto che tutti lo siano!
Purtroppo, devi prendere in considerazione l’ipotesi che online non sia presente una domanda sufficiente dei tuoi prodotti, almeno quella che sei in grado di raggiungere con i tuoi mezzi.

Per saggiare le ricerche in rete, puoi scrivere su Google il genere di prodotti che ti interessano e valutare il numero di risultati presenti: al crescere di ciò, diventa evidente che vi sia una ricerca effettiva che li riguarda.
Grazie a degli strumenti come Google Ads Keyword Planner, Seozoom, Semrush, possiamo analizzare i volumi di ricerca mensili per i prodotti che ci interessano e la relativa concorrenza.
Se i quantitativi delle ricerche sono troppo ristretti, possiamo puntare a sinonimi o a categorie più ampie, per intercettare un maggiore interesse online per beni compatibili con i nostri.

Posso vendere senza partita IVA?

Solo perché non hai un esercizio fisico, non significa che tu non abbia gli stessi obblighi giuridici che spettano ai negozi.
L’ecommerce viene trattato dall’Amministrazione finanziaria come un negozio fisico, ovvero come un esercizio commerciale che svolge un’attività di vendita in maniera continuativa.
Questo significa per esercitare l’attività commerciale è necessario essere in possesso di una partita IVA.
Inoltre devi inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, all’INPS e iscriverti alla Camera di Commercio nonché al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del proprio Comune.
Per questa ragione è meglio appoggiarsi a un commercialista che sappia guidarti all’adempimento di tutti gli obblighi di Legge.

Hai bisogno di aiuto per la realizzazione o gestione del tuo ecommerce? Contattami ora!

Quale concorrenza devo affrontare?

La tua offerta verte su una serie di prodotti generalisti oppure sei verticalizzato su una particolare marca o variante di prodotto?
Devi tenere conto del fatto che il tuo prodotto può essere venduto da store già trafficati come Amazon o eBay. Questo si traduce in concorrenza che minerà la redditività della tua impresa.

Quando vuoi renderti conto dei concorrenti con i quali sicuramente avrai a che fare, fai un giro su Google e segnati tutti i siti che vengono restituiti per le ricerche più comuni dei tuoi prodotti. Quelle sono le alternative che i tuoi clienti valuteranno quando saranno insoddisfatti di te.
Per distinguerti dalla tua concorrenza dovresti puntare a degli elementi rilevanti per il tuo pubblico in grado di elevarti al di sopra della massa di fornitori generalisti. Si tratta infatti di ritagliarsi uno spazio come un’azienda diversa dalle altre per qualche aspetto importante (una produzione ecosostenibile, la disponibilità di beni particolari ecc.). In questo modo si è meno vincolati dalle abitudinarie politiche di prezzo che portano a ridurre continuamente il proprio margine di guadagno.

Quale piattaforma mi conviene scegliere per il mio ecommerce?

Aprire un ecommerce è possibile in diverse modalità.
Il mercato ti mette a disposizione varie soluzioni tra le quali puoi scegliere quella più indicata alle tue esigenze:

  • Soluzioni cloud: paghi uno spazio annuale messo a disposizione dalle piattaforme (es. Shopify). In questo modo si ha un servizio facile da utilizzare, ma dalle limitate possibilità di personalizzazione. Per ridurre questi limiti si può puntare a uno spazio hosting con il dominio proprietario e realizzare l’ecommerce con un software builder.
  • CMS open source: sono delle applicazioni web accessibili da chiunque. Il vantaggio principale è che hanno costi molto contenuti e delle community di sviluppatori che seguono e potenziano queste tecnologie. Tuttavia non sono facilissimi da personalizzare e per raggiungere certi livelli occorre  attivare opportuni plugin, con conseguente rallentamento delle performance.
  • Gli ecommerce customizzati: sono basati su software proprietario, ma devono essere sviluppati appositamente e perciò richiedono più tempo e perciò costi maggiori

La scelta del migliore modo di sviluppo di un ecommerce comporta la necessità di mediare tra le esigenze di personalizzazione che si intende concedersi e i costi che si è in grado di sopportare.
La cosa migliore da fare consiste nel confrontarsi con degli esperti che sappiano guidarci verso il compromesso più vantaggioso per le nostre necessità.